Colpa e peccato. La «Ethisierung» illuministica e il caso della Neue Apologie di Johann A. Eberhard

La questione della colpa ha vaste implicazioni anche teologiche. Riconoscerle può voler dire affrontare una analisi di questa categoria all'interno di un più ampio ragionamento intorno al tema del peccato. In un quadro culturale nel quale si tematizza la "fine della società della colpa" (guilt society) e la si collega al complessivo declino dell'orizzonte cristiano, una risposta di questo tipo può consentire di interpretare la cosiddetta "eclissi della colpa" nella società contemporanea in funzione di quella "eclissi del peccato" che, a partire dalla stagione illuministica e dal processo di «Ethisierung der Dogmatik» che la attraversa e di cui la Neue Apologie des Sokrates di Johann August Eberhard fu luminosa espressione, sembra caratterizzare la modernità.
breve estratto
1. L'uomo contemporaneo è costantemente esposto alla minaccia di una eclissi della coscienza. Ma con la coscienza morale è oscurato anche «il senso di Dio»; di più, «smarrito questo decisivo punto di riferimento interiore, si perde il senso del peccato». È questa, a volerla brevemente riassumere, la tesi che un quarto di secolo fa Giovanni Paolo II tratteggiava in un passaggio della Esortazione apostolica Reconciliatio et paenitentia. Il rapporto sul quale il Pontefice richiamava l’attenzione, il rapporto cioè tra l’eclissi della coscienza morale e quella “eclissi di Dio” che «in un mondo frantumato» determina la perdita del «senso del peccato», può senza dubbio contribuire a segnalare uno dei risvolti nevralgici della Schuldfrage, ossia la sua ineludibile “complicazione teologica”.
In modo analogo, gli studi di antropologia culturale che rintracciano la genealogia della guilt culture occidentale nel nesso tra religione e morale e autorizzano da ultimo l'associazione – non priva di fecondità euristica – tra l’eclissi della società della colpa e il complessivo “declino dell’orizzonte cristiano”, impongono di esercitare sul terreno teologico l’intelligenza filosofica. In ambedue i casi cioè mette conto di focalizzare uno specifico aspetto del problema: il rapporto colpa-peccato. Ma riconoscere le vaste implicazioni teologiche della “questione della colpa” e affrontare una analisi di questa categoria all’interno di un più vasto ragionamento intorno al tema del peccato, può voler dire – almeno secondo una chiave di lettura incline a contestualizzare l’eclissi di quella nella società contemporanea in funzione dell’eclissi di questo nella modernità e segnatamente nel contesto della cultura illuministica – ancorare la Schuldfrage a uno specifico quadro di riferimento storico e a un particolare capitolo della Dogmengeschichte. Il capitolo, piuttosto controverso sul piano esegetico e teologico, è naturalmente quello riferibile al dibattito sul dogma del “peccato originale” (Erbsündendogma). Il quadro storico è, come si diceva, quello illuministico e, più precisamente, la stagione della Aufklärung matura, il momento cioè nel quale giunge a compimento quel complesso processo di «Ethisierung der Dogmatik» di cui la “eticizzazione del peccato” sarà chiaramente un prodotto. Su questo processo si intende qui almeno brevemente richiamare l’attenzione, segnalandone nella Neue Apologie des Sokrates di Johann August Eberhard una suggestiva attestazione.
Breve estratto (senza note) di H. Spano, Colpa e peccato. La «Ethisierung» illuministica e il caso della Neue Apologie di Johann A. Eberhard, in "Filosofia e Teologia" 2/2009, pp. 300-311.